Ricerca della biologia del benessere: la competizione sessuale

Ricerca della biologia del benessere: la competizione sessuale

24 Ott 2020

Lo scopo principale della biologia del benessere è migliorare la nostra conoscenza della qualità della vita degli animali nei loro ecosistemi naturali e trovare le soluzioni più adatte per aiutarli. La biologia del benessere include una vasta gamma di argomenti. Nello studio del benessere degli animali selvatici, le ricerche della biologia evoluzionistica, e in particolare del ciclo vitale degli animali, possono essere molto utili. L’intento è quello di spiegare gli schemi della crescita, della riproduzione e della morte degli animali in base alla selezione naturale e alla loro relazione con l’ambiente. Tale conoscenza può essere molto utile per valutare come potrebbe essere la vita del singolo individuo nelle differenti popolazioni.

A seguire la bozza di un progetto sulla competizione sessuale che illustra come gli studi sul ciclo vitale potrebbero essere sviluppati dalla biologia del benessere. L’idea del progetto di ricerca presenta un ampio campo applicativo e include liste di possibili specie e variabili del benessere da prendere in considerazione.

La nostra speranza è quella di ispirare i ricercatori interessati alla selezione e competizione sessuale e a altri temi relativi al ciclo vitale, a organizzare un progetto di ricerca adatto ai loro casi. I risultati potrebbero migliorare la nostra conoscenza sulla sofferenza degli animali selvatici.

Idea del progetto: i costi del benessere della competizione sessuale

La selezione sessuale è considerata una forma di selezione naturale che favorisce gli adattamenti per trovare un partner piuttosto che gli adattamenti per la sopravvivenza1. Benché certi tratti possano migliorare la forma fisica dell’animale sia in termini di sopravvivenza che riproduttivi (per es. la ricerca del cibo aumenta le possibilità di sopravvivenza e fornisce i nutrienti per la crescita degli ornamenti sessuali come le piume colorate), i tratti della selezione sessuale possono anche ostacolare la sopravvivenza dell’individuo.

In molte specie animali, i tratti che permettono agli individui di aumentare la loro abilità nel conquistare un partner sono divisi in due categorie generali: la competizione per il partner (selezione intrasessuale) e la scelta del partner (la selezione intersessuale). La prima si verifica quando gli animali affrontano in combattimento i rivali dello stesso sesso e favorisce i tratti caratteristici di offesa (armi) come le corna, i palchi, gli artigli e il comportamento aggressivo. La seconda si verifica quando gli animali si esibiscono in display di corteggiamento per attrarre gli individui del sesso opposto, e favorisce lo sviluppo degli ornamenti sessuali come i colori, gli odori, le danze elaborate e i vocalizzi2. Molti di questi tratti sono associati al calo delle possibilità di sopravvivenza degli individui dello stesso sesso3. I grandi palchi dell’alce, per esempio, sono grossi e pesanti, rallentano la fuga dai predatori e possono impigliarsi nei rami bassi degli alberi e negli arbusti, aumentando il rischio di morte negli individui maschi. I colori sgargianti e i vocalizzi elaborati, come quelli di molti uccelli e rane, attirano non solo le femmine ma anche i predatori.

Ciò suggerisce che la competizione sessuale può causare sofferenza, sia direttamente, come le ferite riportate dopo uno scontro contro l’avversario, che indirettamente, come i rituali di corteggiamento che rendono gli animali più vulnerabili all’attacco di un predatore. Tuttavia, non ci sono studi che dimostrano tale costo o che lo abbiano quantificato. Farlo è importante perché per le specie con una forte selezione sessuale, la competizione sessuale può essere una delle principali cause di mortalità e sofferenza.

Scopo generale

Determinare gli effetti diretti e indiretti della competizione sessuale sul benessere degli individui appartenenti alla stessa specie nella quale la selezione sessuale è una forza selettiva dominante.

Gli effetti diretti e indiretti possono essere valutati separatamente in differenti progetti di ricerca.

Obiettivi

  • Individuare le specie di mammiferi e uccelli nelle quali la principale forza selettiva è la selezione sessuale (focalizzarsi sui taxa per facilitare l’identificazione dei costi del benessere)
  • Individuare i modi in cui la competizione per il partner e la scelta del partner influenzano il benessere degli individui di entrambi i sessi;
  • Analizzare gli effetti positivi della competizione sessuale usando metodi quantitativi e qualitativi

Specie da considerare

Per gli effetti diretti della competizione sessuale sul benessere degli animali

  • Elefante marino (Mirounga angustirostris): la mole imponente causata dal dismorfismo sessuale è associata a un alto tasso di mortalità maschile4
  • Daino (Dama dama), lichi (Kobus leche), wapiti di Roosevelt (Cervus canadensis roosevelti), cervo dalla coda bianca o cervo della Virginia (Odoicoleus virginianus): i maschi dai grandi palchi lottano con violenza durante il calore5

Per gli effetti indiretti della competizione sessuale sul benessere degli animali

  • Galletto di roccia della Guyana (Rupicola rupicola), gallo della salvia (Centrocercus urophasianus): il rischio di predazione durante il lek6
  • Lucherino euroasiatico (Spinus spinus) e altri passeriformi: il rischio di predazione è associato al piumaggio sgargiante7

Indicatori del benessere da considerare

  • Ferite causate dalla competizione sessuale
  • Differenza di genere nel senso della fame (apporto calorico e dispendio energetico differente tra i due sessi)
  • Tasso di predazione (uno dei due sessi è più appariscente)
  • Durata della vita
  • Mortalità

Impatti previsti

  • Una maggiore comprensione dei modi con cui la competizione sessuale causa sofferenza
  • Una maggiore comprensione dell’entità della sofferenza imposta dalla competizione sessuale
  • L’individuazione delle specie nelle quali la competizione sessuale pone significativi costi del benessere
  • Una maggiore comprensione della possibilità di intervenire in natura per ridurre la sofferenza causata dalla selezione sessuale tramite gli impatti sopraccitati

Ulteriori approfondimenti

Bonduriansky, R.; Maklakov, A.; Zajitschek, F. & Brooks, R. (2008) “Sexual selection, sexual conflict and the evolution of ageing and life span”, Functional Ecology, 22, pp. 443-453 [consultato il 27 febbraio 2019].

Christe, P.; Keller, L. & Roulin, A. (2006) “The predation cost of being a male: Implications for sex-specific rates of ageing”, Oikos, 114, pp. 381-384.

Liker, A. & Székely, T. (2005) “Mortality costs of sexual selection and parental care in natural populations of birds”, Evolution, 59, pp. 890-897.

Nunn, C. L.; Lindenfors, P.; Pursall, E. R. & Rolff, J. (2009) “On sexual dimorphism in immune function”, Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences, 364, pp. 61-69 [consultato il 25 febbraio 2019].

Promislow, D.; Montgomerie, R. & Martin, T. E. (1994) “Sexual selection and survival in North American waterfowl”, Evolution, 48, pp. 2045-2050.

Rankin, D. J. & Kokko, H. (2006) “Sex, death and tragedy”, Trends in Ecology & Evolution, 21, pp. 225-226.

Toïgo, C. & Gaillard, J. M. (2003) “Causes of sex‐biased adult survival in ungulates: Sexual size dimorphism, mating tactic or environment harshness?”, Oikos, 101, pp. 376-384.


Note

1 Rice, S. A. (2007) Encyclopedia of evolution, New York: Facts on File.

2 Darwin, C. (2011 [1871]) L’origine dell’uomo e la selezione sessuale, Roma: Newton Compton.

3 Owen-Smith, N. (1993) “Comparative mortality rates of male and female kudus: The costs of sexual size dimorphism”, Journal of Animal Ecology, 62, pp. 428-440.

Promislow, D. E. (1992) “Costs of sexual selection in natural populations of mammals”, Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences, 247, pp. 203-210.

Promislow, D. E.; Montgomerie, R. & Martin, T. E. (1992) “Mortality costs of sexual dimorphism in birds”, Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences, 250, pp. 143-150.

4 Clinton, W. & Le Boeuf, B. (1993) “Sexual selection’s effects on male life history and the pattern of male mortality”, Ecology, 74, pp. 1884-1892.

5 Clutton-Brock, T. H. & Parker, G. A. (1995) “Sexual coercion in animal societies”, Animal Behaviour, 49, pp. 1345-1365.

Ditchkoff, S. S.; Welch, E. R., Jr.; Lochmiller, R. L.; Masters, R. E. & Starry, W. R. (2001) “Age-specific causes of mortality among male white-tailed deer support mate-competition theory”, The Journal of Wildlife Management, 65, pp. 552-559.

Leslie, D. M., Jr. & Jenkins, K. J. (1985) “Rutting mortality among male roosevelt elk”, Journal of Mammalogy, 66, pp. 163-164.

6 Trail, P. (1987) “Predation and antipredator behavior at Guianan Cock-of-the-Rock leks”, The Auk, 104, pp. 496-507.

Boyko, A. R.; Gibson, R. M. & Lucas, J. R. (2004) “How predation risk affects the temporal dynamics of avian leks: Greater sage grouse versus golden eagles”, The American Naturalist, 163, pp. 154-165.

7 Huhta, E.; Rytkönen, S. & Solonen, T. (2003) “Plumage brightness of prey increases predation risk: An among-species comparison”, Ecology, 84, pp. 1793-1799.

Pascual, J.; Senar, J. C. & Domènech, J. (2014) “Plumage brightness, vigilance, escape potential, and predation risk in male and female Eurasian Siskins (Spinus spinus)”, The Auk, 131, pp. 61-72.