Il lavoro della biologia del benessere su come gli incendi danneggiano gli animali selvatici e su cosa fare al riguardo

31 Mar 2021

Nel corso degli ultimi anni, Animal Ethics ha lavorato per promuovere il lavoro accademico sulla situazione degli animali selvatici, concentrandosi sul lavoro che ha un grande potenziale per fare una differenza pratica per il loro benessere. L’anno scorso abbiamo finanziato Jara Gutiérrez, una biologa con un dottorato in scienze del benessere degli animali, per condurre una ricerca post-dottorato all’Università Autonoma di Madrid sugli effetti degli incendi sugli animali in natura.

Gli incendi danneggiano gli animali che vivono in natura in molti modi, ed è importante riconoscere il modo in cui ne risentono e riconoscere le opportunità per ridurre questi danni. C’è una mancanza molto preoccupante di ricerca sul benessere individuale degli animali che vivono in natura, quindi le pubblicazioni come questa sono adesso particolarmente importanti così da poter cominciare a invertire questa situazione.

Questa ricerca può essere utile per ispirare delle politiche e progettare dei protocolli volti ad aiutare gli animali durante e dopo gli incendi. Siamo anche entusiasti di questa ricerca perché può incoraggiare simili ricerche future da parte di altri scienziati. Abbiamo pubblicato altro materiale in precedenza riguardo questo problema qui:

Animali salvati da incendi e calamità naturali

Animali nelle catastrofi naturali

Siamo felici di annunciare che ora il suo lavoro è stato completato. Pubblicheremo qui una relazione in inglese, che includerà una revisione della letteratura di più di 400 pubblicazioni di Gutiérrez sul modo in cui gli animali vengono feriti dagli incendi boschivi e su come possono essere aiutati. Ella, inoltre, ha presentato (a una rivista di biologia) un articolo scientifico da pubblicare, che è anche disponibile come preprint qui:

Fires in nature: a review of the challenges for wild animals

Vogliamo ringraziare i nostri generosissimi donatori per averci permesso di finanziare importanti progetti come questo. Ciò è stato possibile grazie a un finanziamento del EA Animal Welfare Fund. Il vostro supporto è stato anche fondamentale per permettere questa ricerca e contribuire a un futuro più positivo per tutti gli animali. Se vi piacerebbe vedere ulteriori lavori di questo tipo, vi preghiamo di sostenere il nostro lavoro.

Lo studio in inglese può essere scaricato qui. Di seguito potete vedere una spiegazione più dettagliata del progetto di ricerca di Jara Gutiérrez dell’Università Autonoma di Madrid:

 


Le sfide che rappresentano gli incendi per gli animali selvatici e come aiutare: una revisione della letteratura

Riassunto esecutivo

Contesto

La vita degli animali selvatici non è idilliaca. Di fatto, ci sono grandi cause di sofferenza per gli animali in natura, come gli incendi. Sia gli incendi naturali che quelli causati dall’uomo possono arrecare gravi danni agli animali che vivono in natura. Gli incendi mostrano una tendenza crescente a bruciare aree più grandi (Doerr & Santín 2016), il che suggerisce una tendenza a incendi boschivi meno frequenti, ma più grandi (Westerling 2016), fatto che dovrebbe continuare nei prossimi anni.

Quando si valutano le conseguenze degli incendi, l’attenzione ricade quasi esclusivamente su quegli incendi che hanno costi elevati e/o impatti a volte tragici sugli esseri umani (Yell 2010). Inoltre, gli studi che valutano l’impatto negativo degli incendi sugli animali si concentrano spesso non sugli animali selvatici, bensì sulle specie domestiche e sugli animali d’allevamento, principalmente per interessi economici.

La ricerca attuale ha raccolto prove scientifiche della coscienza in numerosi animali, inclusi gli animali selvatici. Poiché molti animali sono in grado di percepire le situazioni difficili, gli incendi possono essere una minaccia al benessere degli animali che vivono in natura.

In termini generali, un incendio è un evento stressante per gli animali che scatena risposte fisiologiche, endocrine e comportamentali come risultato di un adattamento evolutivo alla sopravvivenza. Oltre al danno fisiologico, il fuoco può comportare disagio, paura e angoscia negli animali.

Lo studio del modo in cui gli incendi colpiscono gli animali —direttamente e indirettamente, nel breve e nel lungo termine— può essere complesso. Ci possono essere delle variazioni sostanziali in base alle specie nelle aree coinvolte e agli ambienti in cui si trovano, così come alle caratteristiche degli incendi. Per il momento, ulteriori ricerche sulla biologia del benessere e sul monitoraggio e l’evacuazione degli animali selvatici a rischio durante gli incendi sono cruciali per migliorare la nostra comprensione dei modi in cui gli animali vengono feriti e di come possiamo aiutarli, così come per incoraggiare interventi e ulteriori ricerche sull’argomento.

Obiettivi e metodologia

Questa revisione mira a riassumere i principali effetti negativi degli incendi sugli animali selvatici, e a suggerire alcuni miglioramenti nella progettazione degli interventi futuri. La metodologia è consistita nella valutazione degli articoli scientifici e delle recensioni più rilevanti relativi all’argomento, con l’obiettivo di fare una revisione sufficientemente ampia basata sulla letteratura esistente considerando le complessive sfide fisiologiche, psicologiche ed etologiche che gli incendi causano negli animali.

Il progetto è importante per diversi motivi: (1) può fornire una migliore comprensione del modo in cui la vita degli animali in natura viene influenzata da una delle minacce che affrontano, utilizzando la conoscenza acquisita negli studi di ecologia; (2) può formare la base per progettare dei protocolli futuri per salvare gli animali o prevenire i danni; (3) può aiutare a suscitare preoccupazione per la situazione degli animali selvatici come individui; e (4) può aiutare a sviluppare il lavoro sulla biologia del benessere identificando promettenti linee future di ricerca relazionate all’argomento.

I risultati

Il modo in cui gli animali rispondono agli incendi dipende da molti fattori, inclusi la loro “storia della vita”, gli adattamenti evolutivi al fuoco, e gli stili individuali di gestione dello stress, oltre alle caratteristiche dell’incendio.

La prima risposta all’incendio è la decisione di scappare o rimanere nella zona che sta bruciando. Questo comportamento dipende dalla specie, dalle circostanze ambientali e dalla mobilità. Mentre alcuni individui cercano di sfuggire alle fiamme, nuotando o correndo affannosamente, altri cercano di trovare rifugio nelle tane che sono riluttanti a lasciare. Si è osservato come alcuni mammiferi fuggivano dalle fiamme mentre portavano sulla schiena i piccoli con gli occhi ancora chiusi. Al contrario, altri individui, solitamente dei mammiferi più grandi, rimangono tranquillamente a cercare cibo a pochi metri dalle fiamme.

Fuggendo, gli animali possono affrontare una maggiore esposizione ai predatori, il rischio di morire dovuto alla debolezza fisica e collisioni con i veicoli. Capire gli schemi di movimento e di volo degli animali in risposta agli incendi può aiutare a stabilire le aree chiave per le azioni di salvataggio e di integrazione. Per esempio, i bordi degli incendi possono essere aree di intervento primario.

Sia che fuggano o che rimangano nell’area vicino all’incendio o nei rifugi, le temperature ambientali estreme dell’incendio predispongono gli animali allo stress da calore acuto, il che provoca numerose alterazioni fisiologiche, come l’iperventilazione (Radford et al. 2006), la disidratazione (che potrebbe potenzialmente causare danni agli organi), il disturbo del metabolismo lipidico, la riduzione del colesterolo e dei fosfolipidi nel plasma, un aumento della quantità di grasso espulso attraverso le feci (O’Kelly 1987) e lo stress dei tessuti (Islam et al. 2013). Gli effetti dello stress da calore peggiorano quando sono accompagnati da ustioni su arti, piedi e zampe prodotte dalle superfici calde durante l’incendio.

Oltre ai disturbi fisiologici, si è rilevato che le alterazioni comportamentali hanno luogo in risposta allo stress da calore, inclusa la perdita di coordinazione, che a sua volta aumenta il rischio di disorientamento e cadute (Radford et al. 2006), rendendo difficile la fuga, come anche un aumento dell’esibizione dei comportamenti relazionati allo stress (Debut et al. 2005). Complessivamente, lo stress da calore acuto genera angoscia e dolore nell’individuo e può perfino essere fatale.

Alcune misure proposte per prevenire lo stress da calore acuto sono la fornitura di fontane di acqua potabile e l’attenta gestione degli animali salvati (tenendoli al buio, senza potenziali esposizioni allo stress, in una scatola ben ventilata, offrendo loro dell’acqua ecc.).

Oltre allo stress da calore acuto, le lesioni, le ferite e altri danni fisiologici sono frequenti per gli animali che sono vittime di disastri naturali come gli incendi, il che può portare ad alti tassi di mortalità. Sebbene non ci siano attualmente delle stime precise del numero degli animali che muoiono ogni anno negli incendi, ad oggi, la mortalità dopo gli incendi è quantificata da stime dirette, o attraverso software (Jeffers et al. 1982; Silveira et al. 1999b), oppure facendo affidamento ai rapporti recenti che stimano le dimensioni delle precedenti popolazioni degli animali.

Inoltre, si è rilevata un’attività predatoria intensificata dopo gli incendi (Parkins et al. 2019a), il che aumenta il rischio della mortalità delle prede (Rickbeil et al. 2017). Le ferite come la debolezza muscolare o l’insufficienza respiratoria potrebbero aumentare il rischio di essere predati, in quanto un predatore sarà più propenso a cacciare un animale indebolito e disorientato.

Durante gli incendi, gli animali coinvolti hanno bisogno di interventi specifici, il che implica anche numerose sfide. È necessario fornire cibo agli individui che stanno morendo di fame e assistenza medica agli animali feriti o malati. Per esempio, si potrebbero allestire dei campi provvisori in loco provvisti di generatori elettrici e di sufficienti scorte mediche per curare e fornire un primo soccorso a questi animali. Si possono altresì facilmente predisporre delle aree con cibo e acqua lungo i cordoni naturali.
Per gli individui che hanno bisogno di un periodo di riabilitazione in cattività prima della reintroduzione, si dovrebbero considerare alcune raccomandazioni:

Innanzitutto, la valutazione veterinaria dovrebbe includere una prima diagnosi delle ferite, delle lesioni e delle malattie pregresse dell’individuo. Fattori come la profondità, l’estensione e la posizione delle ustioni e delle ferite determinano il successo della riabilitazione e della sopravvivenza dell’animale.
In secondo luogo, si può fornire un’integrazione nutrizionale specifica agli animali selvatici, dato che il loro fabbisogno metabolico varia quando sono malati o feriti.

In terzo luogo, si dovrebbe fornire agli animali selvatici durante la cattività un arricchimento ambientale attraverso le strutture, la stimolazione visiva/uditiva/tattile, il gusto, la stimolazione cognitiva, l’alloggio sociale e l’esercizio fisico, in quanto sono essenziali per la loro guarigione.

Gli individui guariti con successo possono essere rilasciati in natura. Si possono monitorare gli individui rilasciati per valutare l’efficacia dei processi riabilitativi dopo l’incendio, che possono essere regolati per migliorare i futuri sforzi di intervento (Muths et al. 2014) e per esaminare da vicino gli effetti dell’incendio (Engstrom 2010).

Prospettive future e raccomandazioni/

L’inclusione graduale degli animali non domestici nei piani di evacuazione durante gli incendi è fattibile e cruciale per il beneficio delle comunità degli animali selvatici. Si devono migliorare gli interventi, specialmente in quanto l’aumento delle attività umane influenzerà potenzialmente l’ambiente naturale e la qualità della vita degli animali selvatici.

Ogni potenziale sofferenza, angoscia e disagio durante le catture, gli interventi di salvataggio, la vicinanza umana e l’assistenza dovrebbero essere evitati. Si dovrebbero fare degli sforzi per ridurre l’invasività delle procedure di evacuazione e cura.

Un’applicazione più efficiente dei piani di evacuazione può ridurre la confusione delle persone per quanto riguarda l’assistenza degli animali colpiti. Fornire al pubblico informazioni coerenti aumenta la consapevolezza e permette una collaborazione più efficiente tra il pubblico e i volontari. Per esempio, gli approcci multidisciplinari attraverso i progressi tecnologici e la partecipazione dei media sono essenziali per scambiare informazioni e organizzare gli interventi in un modo rapido ed efficiente.

In modo simile, sono necessarie ulteriori ricerche su argomenti come il benessere nel lungo termine (dopo gli incendi), i piani di evacuazione e l’addestramento, il modo in cui gli animali rilevano e reagiscono agli incendi (psicologicamente e fisiologicamente), la comprensione dei processi degli incendi, e altri.

Le limitazioni di questo studio

Per il momento, non si sono sviluppati a fondo degli studi scientifici sulle sfide che gli incendi rappresentano per il benessere degli animali. Le informazioni sugli effetti degli incendi sugli animali selvatici tendono a riportare una modifica della comunità vegetale da parte degli incendi e la conseguente influenza sul cibo, riparo e l’habitat usato dalle varie specie animali (Lyon 1978), senza valutare a fondo gli effetti negativi che gli incendi esercitano sugli individui.

L’attuale revisione ha avuto a che fare con una mancanza di studi quantitativi che valutino sistematicamente gli effetti negativi che gli incendi hanno sugli animali selvatici, incluso per esempio il monitoraggio degli animali coinvolti. Inoltre, sebbene la variazione della natura degli incendi sia uno dei principali problemi quando si cerca di generalizzare gli effetti degli incendi sugli animali selvatici (Lyon 1978), non c’è una categorizzazione approfondita degli effetti in base a queste caratteristiche dell’incendio.

Conclusioni

Oggigiorno gli incendi si verificano con maggiore intensità e frequenza. Di conseguenza, gli animali selvatici potrebbero non essersi adattati per fuggire dall’incendio e sopravvivere. Le reazioni degli individui dipendono da numerose circostanze, tra cui le caratteristiche dell’incendio, i tratti della sua “storia della vita”, il tipo di gestione del bilancio energetico giornaliero della specie, e le strategie individuali di gestione dello stress. Gli incendi potrebbero aumentare il rischio di ferite, malattie, stress e mortalità per gli animali che vivono in natura, il che risulta in danno fisiologico e psicologico, sofferenza, disagio e dolore e conseguenze deleterie nel lungo termine.

Gli animali selvatici possono trarre beneficio da un salvataggio, una riabilitazione e un rilascio efficienti durante gli incendi, e il monitoraggio dopo la liberazione deve valutare in modo accurato il loro successo. Le informazioni ottenute possono essere usate per istruire i veterinari, i volontari, i riabilitatori e il pubblico nella prevenzione della sofferenza e della morte di quanti più animali possibili negli incendi che si verificheranno in futuro, cosa che in ultima istanza va a vantaggio del benessere degli animali.