Nel mese di Giugno, in vari social media1 su internet è stato caricato il video di un gatto lanciato in in uno stagno popolato da coccodrilli. Nel video è possibile notare come questo stagno fosse circondato da canne di bambù, rendendogli impossibile la fuga. Gli spettatori hanno assistito ai disperati tentativi di fuga del gatto, che, alla fine, è stato divorato vivo da diversi coccodrilli. Seppur sia stato, questo, un atto penalmente perseguibile, fatti simili sono considerati legali in molte parti del mondo.
In alcuni zoo i visitatori, pagando una somma di denaro, possono dare in pasto animali vivi a predatori come i leoni. Secondo uno studio condotto da studenti e insegnanti di varie università di Beijing, attualmente vengono messe in pratica due diverse attività d’attrazione che prevedano il nutrimento dei predatori.2 La prima prevede la vendita di piccoli animali ai visitatori, che potranno poi darli in pasto ai predatori. La seconda consiste in una sorta di spettacolo durante il quale nella gabbia del predatore viene portato un cavallo, un bovino, una gallina o un coniglio.
Molte persone potrebbero pensare che chi gestisce questi zoo possa disprezzare, ancor più di altri, gli animali non-umani. Tuttavia gli atteggiamenti nei confronti di questi ultimi non sono poi così diversi in un qualunque altro zoo. Fino a poco tempo fa, in uno zoo iraniano, nel Sari, allo scopo di attirare più visitatori veniva dato pubblicamente in pasto un asino vivo ai leoni ogni Giovedì.3 Video di tale pratica sono stati caricati su YouTube e hanno fatto infuriare gli spettatori, tanto che lo zoo è stato costretto a rinunciarvi nel 2012.
Atti simili vengono perpetrati ai danni di animali nati nei medesimi zoo. Nel mese di Febbraio del 2014 è stata uccisa una giovane giraffa nello Zoo di Copenhagen perché priva del corredo genetico desiderato per il programma di conservazione.4 Il suo cadavere è stato dissezionato sotto lo sguardo di un’enorme folla, e parte delle sue carni sono state date in pasto ai leoni. Uno zoo di Zurigo, in Svezia, ha fatto infuriare molti per via del fatto che vi venivano uccisi numerosi cervi e cinghiali ritenuti “in numero eccessivo”, per poi servirli nei ristoranti del parco.5
Molte persone simpatizzano per le vite di quegli animali che, ancora vivi, vengono dati in pasto ai carnivori. Allo stesso tempo, tuttavia, mostrano disinteresse nei confronti di mucche e altri animali che vengono uccisi per la loro carne. Difatti ogni settimana i leoni vengono nutriti con più di 200kg di carne di mucca.6 In molti si infurierebbero se venissero nutriti, invece, con carne di zebra. Purtroppo viene creduto accattabile quando si tratta di mucche, vista la regolarità con cui vengono macellate. Tuttavia non c’è alcuna motivazione morale di non opporsi alla macellazione di determinate bestie: si nuoce agli animali a discapito della loro specie d’appartenenza.
Gli umani dimostrano spesso delle preferenze moralmente irrilevanti. Si tende a palesare una certa preferenza per animali di stazza più grande rispetto a quelli più piccoli, per i vertebrati (quali sono i mammiferi e gli uccelli) e non per gli invertebrati (polpi, aragoste, insetti). Uno studio tenutosi in Svizzera ha evidenziato come le persone fossero più propense ad accettare che le lontre venissero nutrite con pesci vivi e le lucertole con gli insetti, piuttosto che le tigri con dei conigli.7 Questa può esser considerata come una forma di specismo. La stazza e l’aspetto (basandosi, per esempio, sulla gradevolezza) sono moralmente irrilevanti poiché non hanno a che vedere con il male arrecato agli animali utilizzati come cibo.
Certe persone non si oppongono alla pratica consistente nel dar come nutrimento animali vivi ai carnivori all’interno degli zoo poiché questa sarebbe una cosa naturale. Su debate.org è stat effettuato un sondaggio nel quale si chiedeva se questa pratica sia giusta o sbagliata. Ben il 64% dei votanti ne ha dichiarato che non c’è nulla di male, e uno dei commenti più votati diceva: “Nei loro ambienti naturali, i carnivori uccidono gli erbivori. In molti documentari, la troupe esprime il desiderio di voler salvare i cuccioli di gazzella quando sono presi di mira dai ghepardi, ma non possono farlo per non interferire con il naturale svolgimento degli eventi.”
Simili risultati son stati ottenuti con un sondaggio fatto nel Regno Unito.8 Seppur in molti si siano opposti alla spettacolarizzazione del pasto, a quanto risulta la motivazione consisteva unicamente nella volontà di proteggere i bambini da una visione dannosa. Gli altri invece si sono mostrati favorevoli ancora una volta perché tale pratica sarebbe naturale. Tuttavia stanno applicando ciò che ritengono naturale allo zoo, un’istituzione che in natura non ha modo di esistere e che è completamente gestita e controllata da esseri umani.
I commenti che sono stati scritti su debate.org mostrano un problema che spesso non viene messo in discussione. Dire che è “inevitabile in quanto naturale” non fornisce una valida motivazione morale se ciò che vogliamo è agire per gli interessi degli animali. Solo perché un qualcosa è naturale ciò non implica che tale cosa debba essere giustificata. Anche lo stupro avviene in natura, ma non per questo dovremmo accettarlo. Allo stesso modo non accettiamo la “naturale” sofferenza di esseri umani malati o feriti. Al contrario, proviamo a porvi rimedio. Probabilmente allo stato attuale delle cose non possiamo impedire ai leoni di uccidere ghepardi, ma ciò non significa che solo perché si tratta di un qualcosa di naturale dovremmo crederla una cosa buona.
Qual è, dunque, l’alternativa? Agli animali non occorre un determinato tipo di cibo, quanto piuttosto una certa combinazione di nutrienti. Possiamo studiare modi di nutrire e mantenere in salute i carnivori senza dar loro in pasto cadaveri di altri animali, vivi o morti che siano. Già oggi si stanno facendo importanti passi verso questa direzione, com’è possibile notare dal successo di cui gode il cibo vegano per gatti.
D’altronde non è necessario tenere negli zoo animali come leoni e serpenti. Per quanto alcuni possano controbattere affermando che è fondamentale ai fini della conservazione di certi pool genici, si tratta di una argomentazione basata su preferenze riguardanti gli animali attualmente esistenti. Se ciò che ci interessa sono le creature senzienti, ad essere importante è il singolo esemplare e non il suo genotipo.
1 India Today (2015) “Cat thrown into crocodile-infested pond, sparks online outrage”, India Today 12, June [accesso: 31 luglio 2015].
2 South China Morning Post (2005) “Zoos vow to stop using live prey at feeding time”, South China Morning Post, 14 March [accesso: 31 luglio 2015].
3 Jevalchi, R. (2012) “Video of live donkeys being fed to zoo lions sparks outrage in Iran”, The Observers, 06/22/2012 [accesso: 31 luglio 2015].
4 CNN (2014) “Danish zoo kills healthy giraffe, feeds body to lions”, CNN, 10, February [accesso: 31 luglio 2015].
5 The Local (2014) “Zurich zoo eatery serves meat from its animals”, The Local ch, 07 Oct [accesso: 17 agosto 2015].
6 The Washington Post (2011) “Feeding animals at the national zoo”, The Washington Post, 12 August [accesso: 31 luglio 2015].
7 Cottle, L.; Tamir, D.; Hyseni, M.; Buhler, D. & Lindemann-Matthies, P. (2007) “Feeding live prey to zoo animals: Response of zoo visitors in Switzerland”, Zoo Biology, 29, pp. 344-350.
8 Ings, R.; Warren, N. K. & Young, R. J. (1997) “Attitude of zoo visitors to the idea of feeding live prey to zoo animals”, Zoo Biology, 16, pp. 343-347 [accesso: 31 luglio 2015].