Curare un’ala rotta

Curare un’ala rotta

8 Lug 2015
Paloma herida con vendajes en un ala

Gli animali necessitano delle stesse cure mediche indispensabili agli esseri umani. Gli ospedali e le cliniche veterinarie curano una grande varietà di malattie e infortuni, e la rottura di un arto è cosa comune tra gli animali tanto quanto tra gli esseri umani. Con arti non si intendono solamente le zampe ma, a seconda della specie, anche ali o pinne. Uccelli, pipistrelli e insetti volanti infatti sono spesso trattati per questo genere di infortuni e vengono sottoposti al nostro stesso iter medico: diagnosi, raggi X, intervento chirurgico, bendaggio, steccatura ed infine fisioterapia.

La rottura di un arto può avere molteplici cause: capita spesso che gli esemplari più giovani cadano dal nido, che due adulti si scontrino a causa del forte vento o che atterrino male sul ghiaccio o sul bagnato. Alcuni volatili, come ad esempio i cigni, poco a loro agio al di fuori dell’acqua, possono rimanere bloccati nel ghiaccio e non riuscendo a liberarsene, si trovino a sbattere furiosamente le ali fino a procurarsi seri danni.11 Anche gli attacchi da parte di gatti o cani domestici contribuiscono a questa statistica, così come le ferite da sparo o da freccia, mentre per gli uccelli in gabbia il pericolo è trovarsi incastrati con l’ala tra le sbarre della gabbietta.

Raggi X

Dato che gli animali non sono in grado di comunicare con noi a parole, gli esami fisici possono rivelarsi inconcludenti. Si rendono perciò necessari per la diagnosi strumenti quali raggi X e ultrasuoni. Nel caso dei grossi volatili è possibile aiutarli manualmente a spalancare le ali, mentre per gli uccelli di piccola taglia è consigliabile legare (delicatamente!) l’ala alla macchina.

Fratture delle ali

Le fratture delle ali sono piuttosto comuni e vengono solitamente trattate con un semplice bendaggio. L’area da bendare dipende interamente dall’estensione del danno.

Questo pappagallino calopsite si è ferito tra le sbarre di una gabbietta e la lesione riportata è risultata così ampia da dover bendare l’intera ala. Alla benda vengono legati dei “diversivi” per far si che l’animale mastichi quelli al posto della benda vera e propria.2

Lacerazioni dell’ala

Anche pipistrelli e insetti volanti possono fratturarsi o lacerarsi un’ala. Per far si che guariscano in maniera appropriata le fratture vanno sempre steccate, al contrario delle lacerazioni, che molto spesso si rimarginano da sole. Anche una lacerazione grande come quella in foto può guarire autonomamente, senza necessità di un intervento medico, se il pipistrello è accudito a dovere.

Anche le ali degli insetti possono rompersi e vengono curate con colla e mini steccature. È molto importante che la steccatura sia più piccola possibile in modo da non aggiungere troppo peso e rendere difficoltoso il volo.2

Le ali degli uccelli marini

I pinguini sono uccelli marini non volanti ma comunque provvisti di ali. Le cause di infortuni più comuni sono le forti maree, gli attacchi dei predatori e le placche metalliche usate dai ricercatori per monitorare le loro attività,3 qche rischiano anche di renderli più vulnerabili agli attacchi.4 Data l’impossibilità di guarigione, la frattura dell’ala per un pinguino è una faccenda seria,5 al contrario di altre lesioni che possono essere facilmente sanate.

È alquanto improbabile che vi imbattiate in un pinguino ferito, ma doveste incrociare un qualsiasi altro volatile selvatico in difficoltà la cosa migliore da fare per aiutarlo è catturarlo e portarlo in un centro di cura.

Cosa fare nel caso si incontri un animale selvatico ferito

Per scoprire dove portare un animale ferito, malato o rimasto orfano cercate su internet o nell’elenco telefonico un ospedale veterinario, un centro riabilitativo per animali selvatici o un santuario per animali nelle vicinanze. In caso la ricerca di riveli infruttuosa, chiamate il vostro veterinario di fiducia e chiedetegli consiglio.


Note

1 Rehabilitation Center of Minnesota (ca. 2020) “Rehabilitating a gunshot swan”, Case Studies, Rehabilitation Center of Minnesota [consultato il 23 giugno 2022].

2 Live Monarch (2015) “Butterfly Hospital”, Live Monarch [consultato il 1 luglio 2015].

3 Sallaberry, A. M., & Valencia, D. (1985) “Wounds due to flipper bands on penguins”, Journal of Field Ornithology, 56, pp. 275-277 [consultato il 23 giugno 2015].

4 Saraux, C. ; Le Bohec, C. ; Durant, J. M. ; Viblanc, V. A. ; Gauthier-Clerc, M. ; Beaune, D.; Park, Y.-H. ; Yoccoz, N. G. ; Stenseth, N. C. & Le Maho, Y. (2011) “Reliability of flipper-banded penguins as indicators of climate change”, Nature, 469, pp. 203-206.

5 Penguin Rescue, “Penguin rescue rehabilitation”, Penguin Rescue NZ [consultato il 18 giugno 2015].